lunedì , 2 Ottobre 2023

Kubica vince il Monza Rally Show ed “esalta” la Fiesta del “Dottore”

Nel tempio della velocità, non per i rallisti, nel rally tanto discusso tra chi i rally lì conosce, a vincere è stato un pilota, tecnicamente un ibrido, un “pistaiolo” attuale rallista, insomma l’essere ideale per vincere una gara in pista con auto da rally: Robert Kubica. Il famoso pilota polacco in coppia per la prima volta con la lucchese Alessandra Benedetti (sì, perché nei rally si vince in coppia) si è aggiudicato la gara di Monza e lo scontro finale nel cosiddetto Masters’ Show. L’inedito equipaggio per due terzi italiano (navigatrice e A-Style Team) ha trovato resistenza da chi in genere rallista non è. In entrambi i casi l’unico a contendergli la vittoria infatti è stato l’idolo delle due ruote Valentino Rossi, navigato anche quest’anno da Carlo Cassina. Ottima terza piazza assoluta per Stefano e Linda D’Aste, su una Citroen Ds3 WRC brandizzata stile Citroen ufficiale. Una gara purtroppo rovinata in parte dalla pesante pioggia che non ha lasciato tregua durante l’intero week-end. Ciò nonostante i protagonisti e le loro performanti auto sono riusciti egregiamente a districarsi sugli asfalti bagnati e tra le decine di chicane previste.
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“Io una Fiesta con questo rumore andare così forte non l’avevo mai vista…”.
Queste le parole di Robert Kubica durante l’intervista con Claudia Peroni di SportMediaset. Parole forti e che aprono un dibattito molto interessante. Sì perché entrambe le vetture utilizzate da Robert Kubica e Valentino Rossi erano, sulla carta, delle Ford Fiesta 1.6 WRC, con la sola differenza che quella di VR-46 fosse la versione più aggiornata, quella utilizzata dal team ufficiale M-Sport durante le ultime gare del mondiale. Però il pilota polacco di certo non alludeva solo ad una differenza di estetica o aggiornamenti, “sono successe delle cose in questi due giorni che in gare normali non sarebbero passate per niente…”. Parole al veleno, ma al tempo stesso chiare, oneste e senza troppa polemica, come a voler dire “sì ma alla fine hai perso comunque”.
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Spesso intorno ai grandi sportivi si costruiscono miti e leggende, si costruiscono intere manifestazioni come quella di Monza, com’è giusto che sia, perché comunicare significa anche quello, esaltare il “brand” di campioni che fanno sognare in altre discipline è tutt’altro che una mossa stupida o vergognosa, soprattutto quando si è spinti dagli interessi e da ambizioni imprenditoriali. Nulla di assurdo, quando si cerca di far girare un meccanismo economico attraverso la passione, quella passione che spinge poi migliaia di persone a seguire la gara, a cercarvi di partecipare e a discutere di essa in modo positivo o negativo. Sì è vero, un’estrema forzatura quella di chiamarlo “Rally”, ma il prodotto è valido, gira e fa parlare di sé, nel bene e nel male.
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Quindi tutto sommato, con un velo di disappunto, questo rally possiamo pur accettarlo. Quello che si fa fatica ad accettare è che per vincere bisogna imbrogliare. Questo paese negli anni, in ogni contesto non ha fatto altro che inculcarci l’idea che per vincere e convincere bisogna imbrogliare, ricercare la solita “spinta aggiuntiva”. Siamo sicuri che valga la pena farlo anche in uno sport? In una gara priva di validità? Sì, ne dobbiamo essere sicuri eccome, perché dietro vittorie, coppe e bottiglie di spumante stappate si nascondono introiti e benefici che solo un pilota vincente può avere. Non importa come tu abbia vinto, l’importante è che vinci, altrimenti l’energy drink del momento la prossima volta non verrà da te ma da quello che hai lasciato vincere, opponendoti solo con il tuo talento.

Il web è impazzito sulle dichiarazioni di Kubica, alludendo ovviamente, ad un turbo sull’auto di Valentino Rossi non proprio regolamentare. Nessuna verifica ufficiale può confermarci quanto detto, ma qualche occhio indiscreto, come ha detto Kubica, ha notato “cose che in gare normali non sarebbero passate per niente…” sì ok, ma dovreste sapere che Monza non è una gara normale.

Alfonso De Pierro

Photo credit: Lorenzo Berretta – MonzaRallyShow.it
Photo credit: Cristiano Barni – MonzaRallyShow.it

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