Arriva in Alsazia la terzultima gara del mondiale e si ha l’impressione di essere tornati indietro di un anno. In poche parole una specie di “déjà-vu”… Già, perché la situazione ai vertici della classifica piloti è praticamente la stessa del 2013 con la differenza che a contrastare, ma sempre solo sulla carta, il titolo a Sébastien Ogier non era Jari-Matti Latvala come in questa occasione ma Thierry Neuville.
E l’altra differenza è quella che se l’anno scorso, per vincere il titolo a Strasburgo, al transalpino bastava un solo punticino, quest’anno dovrà invece incamerarne sei più di Latvala. Questo vuol dire che Ogier può per certi versi permettersi il lusso di controllare in qualche modo il suo collega di scuderia anche se alla fine però potrebbe anche non bastare. Latvala, che è molto migliorato sulle prove asfaltate, avrebbe un modo molto semplice di prolungare l’”agonia” di Ogier: vincendo la gara… Tutte le altre, molteplici possibilità, che si potrebbero presentare favoriscono invece sempre un pò di più il pilota di Gap che non la seconda guida della Volkswagen.
Ma nulla è dato per scontato visto che c’è anche l’assurda, ma poi non tanto, possibilità che anche se Ogier vincesse la gara, con Latvala al secondo posto, il titolo verrebbe deciso dai punti della Power Stage. E se li Séb non dovesse classificarsi almeno secondo, niente festa per il suo secondo alloro iridato consecutivo in quel di Strasburgo. Come si può vedere, i sei punti da conquistare in più del suo rivale sono si pochi, ma la matematica si diverte ad ingarbugliare non poco le cose. Tanto più che se nelle due ultime giornate di gara il tempo dovesse mettersi sul brutto, i due piloti dello squadrone bianco blu, partendo in coda ai migliori, si ritroverebbero le speciali molto sporche perché i tagli di chi li precede porterebbe molta terra e fango sul manto stradale rendendolo estremamente viscido. Ed in simili condizioni basta il minimo errore per perdere tempo prezioso.
Come sempre quest’anno, sia Ogier che Latvala avranno carta bianca di battersi come meglio credono e sarà proprio questa lotta – nella speranza che duri e che non venga interrotta da qualche uscita di strada o da qualche guasto meccanico – a tenere accesa la fiammella del “suspense”. Una volta eravamo abituati a vedere queste gare dove un nugolo di asfaltisti puri si batteva per la vittoria, asfaltisti puri che oggi purtroppo non ci sono più. Ed anche ammesso che ci fossero probabilmente non avrebbero la vettura per poter competere con le quasi imbattibili Polo R WRC. Ma vediamo chi, almeno sulla carta, sono questi asfaltisti che saranno presenti al France-Alsace. In primo luogo ci sono i tre piloti Hyundai Thierry Neuville, Dani Sordo e Bryan Bouffier che hanno si le carte in regola per impensierire forse un pochino Ogier e Latvala ma da quanto si è visto in Germania, le loro i20 WRC sull’asfalto perdono sempre ancora troppo al chilometro per poter veramente puntare ai tre posti del podio.
Certo, se poi i due favoriti al titolo ne combinano di tutti i colori come è stato il caso nella Valle della Mosella, le porte per il successo potrebbero improvvisamente rispalancarsi anche ai tre “coreani”. Ma “miracoli”, come è stato il caso a Trier, ben difficilmente si ripetono…
Poi ci sono i due anglosassoni che rispondono al nome di Kris Meeke (Citroën) ed Elfyn Evans (Ford) ma dei due, l’unico che fino ad ora ha dimostrato di saper mantenere il passo dei due piloti della Volkswagen è l’irlandese. Ma lui è sempre un pò troppo falloso e questo l’ha penalizzato più volte e non da ultimo proprio in Germania dove poteva vincere facilmente ed invece si è ritirato a meno di 50 Km dal podio d’arrivo per una “toccata” inutile quanto banale. Il gallese invece si trova ancora in pieno apprendistato e malgrado il suo grande talento che traspare ad ogni gara e a parte qualche buon tempo in prova, ben difficilmente potrà inserirsi nel gruppetto dei migliori.
E poi c’è Robert Kubica (Ford) sempre in grado di stupire ma anche sempre in grado di gettare alle ortiche tutto quanto di buono fatto con le sue uscite di strada che oramai non si contano neppure più. Infine non bisogna dimenticare il campione di Francia Julien Maurin (Ford) che queste strade le conosce bene e che forse potrebbe essere quella sorpresa che nessuno si aspetta. Ma, come detto, i tempi dove al rally di Francia ma forse sarebbe più corretto dire Tour de Corse, c’erano almeno una decina di piloti in grado di vincere sull’asfalto – e la maggior parte di questi erano piloti transalpini che si concentravano solo su questa gara – sono ben lontani e probabilmente anche finiti. Gli altri piloti ufficiali, a cominciare da Mads Oestberg (Citroën), Mikko Hirvonen (Ford) ed Andreas Mikkelsen (VW) non possono certo ambire d’entrata a posti tra i primi tre anche se poi ogni gara ha la sua storia e questa del France-Alsace è ancora tutta da scrivere. In questa occasione si ripresentano sulla scena mondiale anche Matteo Gamba e Nicola Arena che quest’anno con la loro Peugeot 207 S2000 non solo hanno conquistato il 9. rango al Rallye di Monte-Carlo ma hanno vinto anche la prestigiosa classifica “Promotion” riservata agli equipaggi privati. Non c’è dubbio che anche sulle strade alsaziane Matteo saprà farsi valere e sarà interessante vedere dove riuscirà a classificarsi tra tutti i concorrenti che gareggiano con delle vetture RC2, le più potenti dopo le WRC.
WRC2
Nel secondo campionato su strada più importante della FIA è arrivato il tempo di fare un pò di calcoli visto che sulle tredici gare in calendario la classifica viene stilata in base a soli sette risultati del quale il peggiore viene scartato. Anche se il numero dei partenti iscritti nel WRC2 in Francia è abbastanza nutrito, non c’è nessuno che in questa gara potrà creare problemi al leader del campionato Lorenzo Bertelli ed al secondo in classifica Jari Ketomaa anche se questi due in questa occasione non ci saranno come non ci sarà Nasser Al-Attiyah che occupa il quarto posto.
Addirittura, dei primi dieci in classifica, ci saranno solo Pontus Tidemand e Bernardo Sousa in quanto il terzo ed il quinto classificato Yurii Protasov, rispettivamente Ott Tänak hanno oramai esaurito le loro partecipazioni e non potranno più incrementare il loro bottino di punti. L’unico dei presenti che ancora potrebbe fare il pieno di punti nelle prossime tre gare, ammesso che vi partecipi, è Tidemand ma anche lui non riuscirebbe comunque a raggiungere Bertelli anche se l’italiano dovrà giocoforza cancellare il suo peggior risultato (al momento 8 punti per un sesto posto) nella sua prossima partecipazione.
Insomma in Francia quest’anno nel WRC2 si gareggerà solo per la gloria e sarà probabilmente in Spagna oppure in Galles che si deciderà chi tra Bertelli, Ketomaa o Al-Attiyah sarà il campione 2014. Sonni un pò meno tranquilli li fa invece in questo momento il leader della Production Cup Max Rendina che con la gara in Australia ha esaurito il suo numero di prove valide per il WRC2. Al momento è sempre al comando con 147 punti di cui 10 sono però da scartare mentre il suo rivale Juan Carlos Alonso, con solo cinque risultati utili per un totale di 111 punti, ne potrebbe incamerarne altri 50 nelle prossime due gare scartando poi un secondo posto il che equivale a 18 punti. Se dovesse andare così, e le probabilità per lui sono buone visto che nel Gruppo N i partecipanti sono sempre pochini, l’argentino sarebbe il nuovo campione per soli 4 punti su Rendina. Ma Alonso qui non ci sarà e quindi il discorso è rimandato alla prossima gara in Spagna.
WRC3 / FIA Junior WRC
In questa categoria al momento non ci sono scarti in vista dal momento che tutti hanno al massimo contabilizzato solo quattro dei sei risultati (uno da scartare) che vengono presi in considerazione. Come nel WRC anche qui potrebbe essere incoronato il nuovo campione. Anzi potrebbe essere incoronato doppiamente come vincitore del WRC3 e del FIA Junior WRC. Infatti a Stéphane Lefebvre, vincitore di tre gare, basterebbe fare 4 punti in più di Martin Koci, 7 in più di Quentin Giordano e 14 in più di Alastair Fisher oppure semplicemente vincere per festeggiare i due titoli ed avere la certezza di poter gareggiare la prossima stagione con una Citroën DS3 R5 nel WRC2. Comunque al via ci saranno i migliori giovani del momento – soprattutto quelli impegnati in Francia nel Citroën Racing Trophy Junior – e per Lefebvre non sarà certo una passeggiata andare a vincere questa gara anche se lui sembra essere una spanna sopra tutti gli altri. A differenza di Simone Tempestini – navigato da Dorin Pulpea – al momento sesto della generale e che gareggerà unicamente per cercare di migliorare la sua classifica ed accumulare esperienza, hanno invece gettato la spugna Federico Della Casa e Simone Campedelli visto che hanno rinunciato ad iscriversi a questa prova in Francia.