Nella sesta edizione della gara casertana tutti si aspettavano la vittoria dell’atteso equipaggio Gianfico-Mongillo, vittoria che sarebbe arrivata se non fosse accorso un problema tecnico sulla Mitsubishi Lancer Evo IX N4. Costanti e veloci fino al traguardo sono stati Ciriaco Bevilacqua e Alberto Molinaro che su una Peugeot 207 S2000, non hanno commesso sbavature sull’articolato percorso di gara aggiudicandosi con merito questo rally. Impressiona e non poco la gara di Tonino Bagnoli e Vincenzo Roma, il loro secondo posto con una Peugeot 106 Gr.A lascia intendere che il ritmo impresso dal pilota campano ha superato ben oltre quello consentito. Positivo il podio di Gianni Baiano e Vanessa Sera, i due dopo un inizio di apprendistato con la Peugeot 207 S2000 hanno migliorato il loro ritmo trovando un soddisfacente podio.
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Una gara, quella di Cellole, Roccamonfina e Sessa Aurunca, davvero bella e avvincente. I colpi di scena non sono mancati, piloti e auto quotate nemmeno. Nonostante il declassamento a semplice Rally nazionale, la macchina organizzativa ha conservato con impegno e dedizione un format di gara non facile da gestire ma divertente e ben articolato. Le tre belle prove speciali hanno attraversato un territorio ampio mentre la “Super Prova” spettacolo a Baia Domitia ha regalato alla popolazione e ai turisti della costa uno stretto contatto con la disciplina dei rally. Contatto spesso necessario per educare e informare chi dopo ben sei edizioni giungeva in prova con auto e altri mezzi e pretendeva di attraversarla durante il suo pieno svolgimento, educare e informare chi ostentava le proprie doti da garante della pubblica sicurezza non considerando che dietro manifestazioni del genere ci sono autorizzazioni, delibere e nulla osta di province e comuni. D’altro canto la popolazione va informata anche attraverso avvisi di chiusura apposti settimane prima sul percorso. Lenta e non poco anche la comunicazione dei tempi, aspetto non trascurabile considerando l’importanza di essi in uno sport del genere.
Ritiri illustri
Tornando alla cronaca della gara, a quei colpi di scena che ahimè hanno impoverito l’ordine d’arrivo, un pensiero va rivolto sicuramente a chi stava primeggiando e per cause tecniche non ha potuto continuare a farlo. Il pilota napoletano Fabio Gianfico, in coppia con Liberato Mongillo, era di sicuro la “wild card” della gara ma non perché il regolamento non consentisse la sua partecipazione bensì perché lo stile di guida messo in scena è risultato ben oltre superiore al resto dei piloti in gara, precisione e velocità, esperienza e affidabilità (del pilota). Stesso discorso per il suo “compagno di team”, Enrico Girardi, navigato da Gianluca Esposito, principale outsider e secondo dopo quattro prove, ha abbandonato la gara per un problema al turbo della Lancer EVO IX r4 targata A-Team Rally Racing. Sfortunata anche la gara di Alessandro Tortora e Ivan Femiani, il giovane pilota ancora una volta ha dato prova di grande dimestichezza con il mezzo, inserendosi con ampio merito nel podio virtuale fin dalla prima prova, purtroppo una toccata sulla Ps.5 lo ha rallentato costringendolo al ritiro nella prova successiva. Un’uscita di strada ha rallentato anche Nicola Dello Russo e Venanzio Aiezza verso la conquista di un bel podio, nonostante siano riusciti a ripartire il distacco accumulato è stato eccessivo e impossibile da recuperare.
Ciriaco aggiunge Cellole alla “collezione”
Dunque, detto degli episodi determinanti, la gara è stata vinta come anticipato dall’avellinese Ciriaco Bevilacqua navigato ancora una volta dal molisano Alberto Molinaro. L’equipaggio collaudato e famoso per le tante vittorie al Rally di San Giuliano del Sannio con vetture WRC, è stato molto costante e veloce, adottando una condotta di gara attendista e conoscitrice della vettura, un po’ come le altre S2000 in gara. Nonostante 10” di penalità, dopo il ritiro di Gianfico, nessuno è riuscito a mettere le ruote davanti ai vincitori, se non Dario Buglione nell’ultima prova speciale, quando ormai i giochi erano chiusi. Una vittoria che si aggiunge al palmares di Bevilacqua, driver non sempre presente sulle gare ma temibile e veloce quando entra in scena.
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Bagnoli, best score!
Se guardi la classifica finale, pensi “ok una S2000 ha vinto, poi secondo… secondo un pilota con una 106!?!?” Ebbene si! Il Rally di Cellole ci regala anche lo straordinario podio di Tonino Bagnoli e Vincenzo Roma, su una Peugeot 106 A6. Per la verità negli ultimi tempi siamo abituati a vedere piccole auto che conquistano grandi risultati, ma stavolta ci sembra opportuno dire che al di là di quei pochi ritiri blasonati, il podio è frutto di un ritmo gara proprio da podio, dalla prima all’ultima prova il pilota campano si è inserito nelle posizioni di vertice, confermando che questo prestigioso e soddisfacente secondo posto è frutto del cosiddetto “piede”. Un chiaro segnale, semmai ce ne fosse bisogno, che Bagnoli – Roma sono un equipaggio vincente. Chiaramente i due stravincono la propria classe e il raggruppamento. Risultato che, come per un calciatore che “azzecca” i mondiali, aumenta di molto il valore della loro Peugeot 106, da pochi mesi in vendita, ma dopo un risultato del genere, siamo sicuri che ne valga la pena!? Nota di merito anche per il Bagnoli più piccolo(d’età) Mimmo, chiamato a gestire la Renault Clio R3C su un percorso ostico. Un problema “sciocco” alla ventola nella prima tappa lo ha messo ko, ma rientrato con il Super Rally nelle restanti prove ha impresso un ritmo velocissimo lottando sul filo dei secondi con le posizioni di vertice, ritmo che senza quel problema lo avrebbe candidato seriamente ad un podio “in famiglia”.
Baiano, buon rientro
Lontano dalle gare da diversi mesi, Gianni Baiano è rientrato ottenendo un bel risultato. La macchina sicuramente lo permetteva ma è pur vero che ritrovare il giusto ritmo per di più su una vettura mai guidata non era facile per nessuno. Ed ecco perché il podio di Baiano, navigato da Vanessa Sera, è da prendere con ottimismo e con motivazione per le future apparizioni.
Piloti da top ten
Anche la top ten riserva sorprese, piloti che nonostante auto sulla carta inferiori sono riusciti ad ottenere importanti risultati personali. Affermazione anche fuori casa per Paolo Girolami ed Emilio Colozzi, l’equipaggio ciociaro conquista la quarta posizione assoluta e la vittoria tra le vetture di classe N3. Nonostante le strade non fossero quelle di casa, Girolami si è adattato benissimo ed è sempre risultato veloce, i pochissimi secondi che lo separano dal podio sono la conferma di quanto detto. Quinti e con una prestazione un po’ sottotono, considerando il mezzo (Peugeot 207 S2000), Guido Sauchelli e Mirko Liburdi. Anche in questo caso però la scarsa conoscenza della macchina e un ritmo da ritrovare prova dopo prova non hanno permesso ai due di esprimersi al meglio, ciò nonostante da segnalare tempi da podio in alcune prove speciali. Bel sesto posto assoluto per Dario Buglione e Marco Del Greco su Renault Clio R3c. Il giovane Dario sembra aver trovato un ritmo nettamente migliore rispetto alla sua prima apparizione in R3c, segno che la strada seguita è quella giusta. Oltretutto per l’equipaggio vincitore in R3c e nel gruppo R arriva anche la soddisfazione di aver vinto l’ultima prova speciale.
Meritevole di un forte applauso anche Mario Orefice, navigato da Mauro Persichilli. Il forte pilota locale con una Peugeot 106 N2 è risultato imbattibile nella propria classe, conquistando ampiamente la top ten con una guida veloce e pulita capace di sfruttare al massimo il proprio mezzo. Ottava posizione assoluta per Domenico Erbetta e Valerio Silvaggi, il pilota foggiano è stato costante con un bella Renault Clio S1600. Gianni Stracqualursi e Cristian Garzuoli, in trasferta a Cellole, su Renault Clio Rs N3, conquistano la nona posizione assoluta. Mauro Pizzuti e Simona Renzi, su Citroen Saxo A6 chiudono in bellezza la top ten di una gara che nonostante i ritiri nelle posizioni di vertice è risultata piacevole e avvincente, con una forte affluenza di pubblico nonostante il caldo torrido della tappa domenicale.
Alfonso De Pierro
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