“Abbiamo corso esclusivamente a titolo di test conoscitivo con una vettura che rappresenta la massima evoluzione nella sua categoria. Non cercavamo certamente alcuna sfida anche perché eravamo fermi da cinque mesi e poi non era facile adattarsi in fretta e lottare contro piloti che corrono abitualmente e con notevole frequenza su vetture come questa e per di più in una gara molto difficile, corsa su strade a noi del tutto sconosciute. Siamo contenti di essere riusciti a portarla a termine ma non abbiamo potuto trarre le giuste indicazioni anche per via di alcuni inconvenienti di natura tecnica”.
“La macchina non saliva di giri – ha aggiunto il rallysta salentino – e pertanto non riusciva a trasmettermi la fiducia necessaria per svolgere nella maniera migliore il compito che ci eravamo dati. I tecnici hanno fatto tutto il possibile per mettermi nelle condizioni di esprimermi come avrei voluto ma non sono riusciti ad individuare l’origine del problema. Purtroppo queste difficoltà emerse nelle prime fasi di gara e perdurate fino alla fine, ci hanno condizionato anche nel morale. Ciò nonostante la 208 mi ha lasciato un impressione positiva: è ben equilibrata, molto performante ha un potenziale elevato e un ottima motricità. È una vettura che ha un comportamento nettamente diverso rispetto alle S2000 e per poterla sfruttare al meglio ha bisogno di essere guidata con maggiore frequenza”.
Al di la dell’aspetto tecnico, fine principale di questa trasferta, l’esito finale dal punto di vista sportivo ha visto l’accoppiata Casarano Rally Team chiudere la gara, sezione TRN, in sedicesima posizione assoluta, sesta di gruppo e al primo posto in solitaria di R5.