Alla prima esperienza con una Fiesta R5 l’indomabile Gianni D’Avelli in coppia con Giorgio Altafin, conquista una vittoria molto speciale nella Ronde ciociara. Ritorno più che positivo dall’est Europa per Marco Tempestini, anch’esso su una nuovissima Fiesta R5, navigato da Lucio Baggio, agguanta un prestigioso secondo posto, tra avversari locali e agguerriti. Il driver del WRC 2, Max Rendina, con alle note Mario Pizzuti, spreme al massimo la sua Lancer Evo IX R4, e sale meritatamente sul podio. La grande affluenza di pubblico ha reso meravigliosa la gara e l’intero paesino di Arnara con un caloroso ricordo dei compianti Giuseppe “Peppotto” Roma e Benedetto D’Avelli, nonché padre del vincitore Gianni.
Gli utenti lo avevano previsto, il sondaggio promosso sul blog nei giorni scorsi, aveva decretato Gianni D’Avelli il vincitore della seconda edizione del Rally Valli Arnaresi. Così è stato! Per la prima volta al volante di una Ford Fiesta R5 del team Bernini Rally, il pilota-preparatore di Ceccano, ha impresso un ritmo notevole e costante, contro il quale i diretti inseguitori hanno potuto fare ben poco. Sempre preciso in ogni traiettoria, D’Avelli, navigato da Giorgio Altafin, ha saputo adattarsi con facilità alla moderna Ford Fiesta in versione R5, regalando spettacolo e una grande lezione di guida.
Il lato umano. Ricordare qualcuno attraverso un memorial nello sport che lo ha visto gioire e vincere è la cosa migliore per far rivivere il suo ricordo nel cuore di chi lo ha amato. L’emozione raggiunge il livello massimo quando a vincere la gara, intitolata a Benedetto D’Avelli e a “Peppotto” Roma, è proprio il figlio Gianni, che nella sua ventennale carriera ha collezionato tanti successi, ma di sicuro questo avrà un valore molto speciale.
Gli inseguitori. Va detto che D’Avelli-Altafin non hanno avuto vita facile, gli inseguitori, Tempestini e Rendina, hanno cercato con le unghie e con i denti di rosicchiare quell’esiguo vantaggio che man mano si interponeva tra loro e D’Avelli. Infatti sulla prima prova speciale Tempestini-Baggio e Rendina-Pizzuti facevano segnare lo stesso identico tempo a soli 2.5” dal leader, segno che il ritmo era forsennato e il divario tecnico davvero esiguo, se non quello esistente tra una R4 e una R5. La seconda prova ripeteva lo stesso copione ma con Rendina che si staccava leggermente dai due che lo precedevano. La terza prova poteva rappresentare la svolta della gara, infatti Tempestini, con un gran tempo ( 6’41”.2 che resterà poi inbattuto) riusciva a rosicchiare solo 3 decimi a D’Avelli, e, considerando lo scarto di una prova (nuovamente previsto), trasformava l’ultimo passaggio in uno scontro finale tra le due R5 e la Mitsubishi di Rendina, subito pronta ad approfittare di qualsiasi problema. Ma delle volte non dipende solo da se stessi, nelle gare bisogna fare i conti anche con il meteo e quindi trovarsi a gestire situazioni non semplici. L’improvvisa pioggia caduta in prova non dava modo ai primi concorrenti di equipaggiarsi con pneumatici da bagnato, e quindi molto probabilmente lo scarto sarebbe diventato il tempo fatto segnare sull’ultima prova e non sulla prima (come in genere accade). Fortunatamente arrivava anche il “gesto” chiarificatore da parte del leader Gianni D’Avelli, che nell’ultimo passaggio, reso viscido appunto dalla pioggia, riusciva ad imporsi nuovamente su tutti, regalandosi di conseguenza una vittoria speciale per quanto detto prima.
Piloti da top ten. Fuori dai giochi dopo la prima prova per problemi alla pressione dell’olio della sua Xsara WRC, Max Beltrami, non ha potuto regalare lo spettacolo che con le sue auto sempre regala. La medaglia di legno, un onorevole quarto posto assoluto, è andata ad Emanuele Giannetti e Felice Pizzuti, che con una Mitsubishi Lancer Evo IX R4 dell’ “ATeam”, sono riusciti a guadagnarsi anche un secondo di classe dietro a Max Rendina oltre alla gioia di aver concluso la gara dopo tanti ritiri per noie meccaniche. Confermano l’ottimo risultato di Sperlonga Belaabdouni-Girolami, che chiudono quinti con una Peugeot 207 S2000, per loro vittoria anche nel gruppo e nella classe, rimasta orfana di Tempestini “junior”, Giallatini e Olevano. Mario “Mattonen” e William Micheli dopo la vittoria mancata dello scorso anno, si devono accontentare di una sesta posizione, positiva, considerando il valore tecnico dei piloti che li hanno preceduti. Per il “finlandese ciociaro” arriva anche un terzo posto di classe R4. Mauro Roma, in coppia con Andrea Colapietro, stupisce con una Renault Clio R3c. Infatti una delle menti del Rally Valli Arnaresi, non è nuovo a risultati positivi come questo, ma stavolta il risultato arriva dalla prima esperienza con un vettura in versione R3. La sua ottima conoscenza del percorso unita ad un atteggiamento molto “diplomatico” nel gestire l’esordio con un’auto del genere, lo portano al vertice della classifica di classe R3c e al settimo posto assoluto che poteva essere un quinto senza una penalità di 10”. Si contraddistingue sempre per la sua velocità il giovane Daniele Marcoccia, anch’egli abituato ormai a risultati di spicco. Con una piccola ma “pepata” Renault Twingo R2B della Rally Sport Evolution, il ciociaro in coppia inedita con la veneta Chiara Corso, conquista l’ottava posizione assoluta, la vittoria di classe e il montepremi “Classe dei Campioni” nel gruppo medium. Un soffio più staccati sono finiti Alessandro Tortora e la sorella Rosa. Un risultato con la loro Renault Clio N3 che lascia davvero meravigliate tante persone, compreso chi vi parla. I tempi oltre ad essere notevoli e da assoluto leader di classe, sono stati realizzati da un driver all’esordio nei rally e fresco vincitore del Campionato Italiano Slalom U23. Qualche problemino tecnico e una fiducia acquisita gradualmente non gli hanno permesso di migliorare ulteriormente la posizione, che come detto, è già straordinaria! La Clio RsN3 di Mauro Roma, ha trovato un degno “condottiero”, è Alessandro Speranzini. Il giovane, in coppia con Giuseppe Cellante, chiude la top ten a pochissimi secondi dallo straordinario Tortora.
GRUPPO A: Tiberia impressiona
Finalmente l’accorpamento delle classi, oltre a rinfoltirle, regalerà tanto spettacolo. Eppure stranamente, nonostante un gruppo A con 20 partenti, nessuno è riuscito ad accedere alla top ten. Qualcuno per problemi tecnici, qualcuno per errori e altri per manifestata impossibilità. A stupire davvero però è stato Vincenzo Tiberia, navigato da Roberto Celli, non nuovo a prestazioni superlative con la piccola Fiat 600 A0, che in ogni gara risulta essere sempre più grintosa. Tiberia è il vincitore del premio “Classe dei Campioni” gruppo soft oltre che della classe A0. Marco Oddi e Maurizio Del Greco, con una Renault Clio Williams, vincono la classe A7. In A6 ci si aspettava una grande lotta tra Trotta-Lepore e Bagnoli-Roma, ma, qualche errore di Trotta e poi il ritiro di Tonino Bagnoli per noie meccaniche, hanno posticipato lo “scontro” alla prossima gara. Va detto che Mario Trotta nonostante tutto vince la classe davanti a Pizzuti – Di Sarra e Mattarelli – Cedrone, oltre a regalarsi un’ottima ottava posizione assoluta sull’ultima prova speciale. Nicola Dello Russo e Venanzio Aiezza con l’intramontabile Lancia Delta vincono in solitaria la classe A8. Delle Fratte-Taglienti con una Peugeot 106 A5 vincono la classe davanti a Ceccacci – Ceccacci.
GRUPPO N: Tortora straordinario debutto, Del Brocco imprendibile
Come ampiamente descritto in precedenza, il giovanissimo Alessandro Tortora in coppia con la sorella Rosa, si è cimentato per la prima volta in un rally, dopo l’esperienza vittoriosa nel Campionato Italiano Slalom. L’impressione che si è avuta è quella che i birilli ad un pilota del genere non servano, anzi, risultano essere solo un rallentamento alle doti rallistiche che Tortora ha ampiamente palesato nella gara di Arnara. L’augurio è quello di vederlo in altre gare e di vincere nuovamente la classe N3. Il giovane campano, precede di pochi secondi l’equipaggio ciociaro Speranzini-Cellante (Renault Clio rs) e Rinaldi-Arduini (Renault Clio Williams). Fuori, senza conseguenze, nella prima prova, Michele Campagna. Che bello rivedere le 106 e le Saxo nuovamente insieme, a costituire una N2 avvincente. Dopo tre anni di “divorzio forzato”, le migliori auto per i giovani piloti, tornano a lottare per un’unica classe. Dieci gli equipaggi a prendere il via nella N2. A spuntarla sono stati Giuseppe Del Brocco e Massimiliano Luzzi, che hanno letteralmente annichilito la spietata concorrenza in classe, vincendo con più di un minuto di vantaggio su Pavia-Lunghi e Pittiglio-Caprarelli, tutti su Peugeot 106.
Super: Belaabdouni costante e veloce
Molto incisiva la prova di Belaabdouni-Girolami con una Peugeot 207 S2000. I due oltre ad essere stati gli unici nella classe S2000 a finire la gara, si sono regalati anche un bel quinto posto assoluto, a conferma del fatto che l’exploit di Sperlonga non era stato assolutamente un caso. Tanti complimenti quindi ad Amine Belaabdouni che, nonostante non abbia molta esperienza con le S2000, è riuscito a condurre una gara positiva. Tra le Super 1600 il migliore è stato Mario Testa, coadiuvato da Emanule Inglesi, che in esclusiva al volante di una Renault Clio S1600, ha avuto qualche difficoltà ma alla fine è giunto vittorioso nel gruppo e nella classe. A soli 1.5” si sono piazzati gli ottimi Luca Santoro e Maurizio Buono con una Fiat Punto S1600.
GRUPPO R: D’Avelli è leader, Marcoccia il campione “Medium”
Discusso ampiamente della grande prestazione del vincitore e del modo in cui è maturata, Gianni D’Avelli e Giorgio Altafin conquistano, ovviamente, il Gr.R e la R5. Marco Tempestini quindi si deve accontentare di un secondo posto anche nel gruppo e nella classe. Il romano Max Rendina, sempre navigato da Mario Pizzuti, ha sicuramente dimostrato notevoli qualità di guida, degne di un driver impegnato nelle tappe del WRC 2 e nonostante un mezzo inferiore rispetto alle nuovissime R5 ha venduto cara la pelle concludendo a soli 8.7” dal leader. Max Rendina, oltre a vincere la R4, si aggiudica il ricco premio “Classe dei Campioni” nel gruppo hard. Alle sue spalle si piazzano Giannetti- Pizzuti e Mattonen-Micheli, entrambi, come il romano, su Mitsubishi Lancer Evo IX. Mauro Roma, come detto, vince la R3 e lo fa anche con un ottimo esordio alla guida della Renault Clio in versione R3. Nella classe il ciociaro precede Frattalemi-Cancaro e Vitale-Iscaro. Nella R2B, era facile ipotizzare la vittoria di Daniele Marcoccia, navigato da Chiara Corso. Il forte pilota locale, su una Renault Twingo R2B, non ha faticato molto per precedere Nastasi – Cangemi in classe, quanto non è stato facile conquistare il premio “Classe dei Campioni” nel gruppo “Medium”.
Racing start: Turri in solitaria
Nella classe “quasi stradale” Gianni Turri e Mirko Moscardini, su Renault New Clio, giungono al traguardo vincendo in solitaria gruppo e classe.
Ricordiamo che il Rally Ronde Valli Arnaresi, ha aperto il Trofeo Rally Lazio e ha erogato una serie di premi economici, che si collocano nell’iniziativa “Classe dei Campioni”, migliorata rispetto lo scorso anno, con il coinvolgimento di quasi tutte le classi. Anche quest’anno la manifestazione era destinata a tener vivo il ricordo dei compianti Benedetto D’Avelli e Giuseppe Roma.
Alfonso De Pierro
Photo credit: rallyplus.it
Copyright © rallyplus.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.