Terminata la prima prova del mondiale rally 2015 nel segno della casa costruttrice che ne aveva monopolizzato l’intero calendario 2014, lasciando solo le briciole agli avversari. Nonostante una gara ricca di insidie, articolatasi su ben quattro tappe, e con un nutrito gruppo di outsider, la Volkswagen Motorsport, ha fatto completamente suo il podio del classico Rallye di Monte-Carlo. Podio che tra l’altro segue perfettamente le gerarchie interne del team, con il vincitore assoluto Sebastian Ogier in coppia con Julien Ingrassia, a precedere i due equipaggi compagni di squadra, Latvala-Anttila e Mikkelsen-Floene.
Insomma nulla di stupefacente, poichè in continuità con quanto fatto vedere dalla casa tedesca negli ultimi due anni, se non fosse per un’eccezionale concretezza stavolta palesatasi più che mai, in una gara che obbligava i piloti ad essere accorti nello stile di guida e nella scelta di gomme e assetto. Tratti viscidi, innevati e ghiacciati si sono alternati a tratti di asfalto asciutto e fangoso, ove le doti dei piloti sono state esaltate a beneficio del numero pubblico accorso per la prima del WRC 2015. Una concretezza Volkswagen che rafforza “l’antica” teoria secondo la quale i campionati si vincono con la velocità sì, ma in perfetta simbiosi con fortuna, costanza e cervello.
Kubica più vincente dello squadrone Volkswagen
Sebastian Ogier, vincitore del Rallye Monte Carlo, si è aggiudicato solo due prove speciali. Latvala e Mikkelsen nemmeno una, con quest’ultimo a non essere mai salito sul podio di una speciale. Ecco come ancora una volta è il caso di richiamare la teoria di cui sopra lasciando che il paradosso di Kubica sia solo statistico e non vincente. Sì perché il polacco Robert Kubica, con una Ford Fiesta WRC clienti gommata Pirelli e non Michelin, ha conquistato ben quattro vittorie di speciale e due secondi posti, dimostrandosi ampiamente il pilota Ford più veloce nonostante la sua “non ufficialità”. Purtroppo Kubica seppur abbia dimostrato di essere in possesso della velocità assoluta, ha peccato di costanza e fortuna, e una serie di uscite di strada lo hanno costretto al ritiro quando ormai si trovava sulla soglia della zona punti senza poter far nulla se non vincere la power stage.
Discorso analogo per la Citroen, dimostratasi in grande spolvero. Sarà stato il ritorno del “cannibale” Sebastian Loeb, ma anche le altre due guide Meeke e Ostberg, non hanno assolutamente demeritato. Loeb tornato dopo una lunga assenza, nonostante il ruolo di “wild card”, era riuscito a imporsi fin da subito su tutti, purtroppo una toccata sulla PS.8 lo ha rallentato relegandolo di fatto all’ottava posizione assoluta, conquistata dopo una rimonta degna di nota. L’alsaziano è riuscito a vincere ben cinque speciali, risultando il pilota ad averne vinte di più, mentre il britannico Meeke, anch’esso attardato sulla medesima speciale di “Seb”, è riuscito a imporsi in tre speciali tra le quali la power stage finale, dovendosi però accontentare della decima posizione assoluta. Alla fine il migliore è risultato Ostberg, quarto dietro alla tripletta delle Polo WRC, costante così come chiede la solita teoria.
Hyundai e Ford
Gara più che positiva per il costruttore coreano. Sì ormai in Hyundai non hanno più la scusa di essere al debutto, ma è pur vero che il progetto registra degli ottimi dati, proprio come quelli portati dai due alfieri Thierry Neuville e Dani Sordo. Una gara iniziata in modo pacato, forse fin troppo, ma Monte Carlo 2014 docet, per poi trovare un passo decisamente veloce sul finire del terzo giorno e in tutta la quarta tappa. Alla fine i due piloti festeggiano il quinto e il sesto posto assoluto, conquistando punti importanti soprattutto nel mondiale costruttori. Il passo di Neuville e Sordo è stato talmente simile che alla fine i due giungono al traguardo separati da soli 8 decimi, con il belga Neuville a beffare il compagno di squadra proprio nell’ultima prova.
Delusione in casa Ford, nonostante i tempi positivi fatti segnare soprattutto da Ott Tanak, la new entry tra gli ufficiali WRC. L’estone purtroppo non è riuscito a dar seguito al buon passo fatto registrare a causa di un uscita di strada che lo ha relegato alla 18^ posizione assoluta. Punti importanti per Elfyn Evans che giunto settimo non ha molto di cui rammaricarsi se non un quinto posto perso nella PS.12 ai danni delle Hyundai, per poi non essere riuscito più a riprenderselo.
In conclusione ogni squadra ha qualcosa di positivo in cui sperare, ma con le speranze è difficile star davanti alle Volkswagen Polo WRC di Ogier, Latvala e Mikkelsen, per spezzare tale egemonia bisogna dare e avere di più.
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